BED news
23 marzo 2018 in BED News
BED NEWS
Il 10% della popolazione perde il controllo del cibo (nella lingua inglese “binge” significa abbuffata) senza esserne consapevole.
Il Binge Eating Disorder è una patologia che interessa individui normopeso, sovrappeso ed obesi. L’incidenza nel sesso femminile è maggiore rispetto a quello maschile (8% vs 2 %) e l’età varia dai 30 ai 60 anni.
Chi soffre di disturbo da alimentazione incontrollata non distingue la fame (bisogno fisico che compare dopo 6-8 ore di digiuno) dall’appetito (desiderio di mangiare particolari alimenti gustosi e calorici), ha comportamenti alimentari scorretti e quindi ingrassanti e è portato inevitabilmente a trasgredire e a demotivarsi.
I Binge Eaters provano un senso di vergogna e di insoddisfazione per il proprio corpo ed avvertono un profondo disagio quando perdono il controllo sul cibo.
Il Binge Eating Disorder è una patologia complessa che non può essere affrontata con una semplice dieta dimagrante.
La terapia Cognitivo Comportamentale ha dato prova di efficacia nel suo trattamento se associata alla Programmazione Neuro Linguistica e al Colloquio Motivazionale.
L’approccio vincente si focalizza sugli aspetti emotivi (bassa autostima, impulsività, problemi interpersonali, rimuginazione) che spingono il paziente a mangiare eccessivamente nonostante desideri dimagrire.
L’obiettivo iniziale è portare la persona a desiderare il cambiamento e la guarigione.
Essere ‘motivati’ al cambiamento vuol dire:
▪ riconoscere di avere un disagio
▪ credere nella possibilità di cambiare
▪ essere disponibili a “mettersi in gioco”
Le tappe fondamentali del trattamento sono quindi:
• diagnosticare e trattare le complicanze mediche
• ristabilire un’alimentazione adeguata
• correggere i pensieri e gli atteggiamenti patologici riguardanti il cibo e il proprio peso corporeo
• aumentare il livello di autostima
• prevenire le ricadute
Tutto questo può essere possibile grazie all’aiuto dello Specialista che è in grado di curare i comportamenti alimentari automatici scorretti responsabili delle perdite di controllo attraverso una terapia individuale, personalizzata e impostata sui vissuti del singolo paziente.
Guarire è più che possibile.