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Quale approccio assicura risultati positivi?

14 marzo 2016 in LFR Quotes

Il Dipartimento di Psichiatria dell’Università di Cincinnati ha analizzato una serie di studi clinici sul miglior trattamento per la cura dei soggetti affetti da Binge Eating Disorder (B.E.D.) in sovrappeso.

Per un breve periodo gli antidepressivi possono essere modestamente efficaci a ridurre i comportamenti del B.E.D. e i sintomi psichiatrici concomitanti, ma non assicurano una significativa perdita di peso.

Molti pazienti obesi binge eater chiedono di essere aiutati con interventi chirurgici, ma numerose ricerche dimostrano che hanno maggiori complicazioni post-operatorie, meno perdita di peso e riacquistano più facilmente i chili persi.

In conclusione si sono ottenuti i migliori risultati con la terapia Cognitivo Comportamentale e/o con la Terapia Interpersonale.


Per dimagrire è preferibile una dieta povera di grassi o una a basso tenore di carboidrati?

Non esistono studi scientifici che dimostrino quale dei due sia il programma più efficace.
Secondo Susan Jebb, docente di dietologia presso l'Università di Oxford, la vera sfida per la scienza non è la composizione nutrizionale della dieta, ma le strategie comportamentali atte a promuovere l'adesione delle persone ad un particolare regime restrittivo.
Tutte le diete che vengono proposte tolgono le calorie sia dai grassi che dai carboidrati, ma attenersi a un regime ipocalorico è più facile a dirsi che a farsi, soprattutto in considerazione del tempo prolungato che serve per perdere peso.

Quale dei due regimi è il migliore?

A conclusione di quanto affermato sopra, l’istituto di Nutrizione Umana dell’Università di Adelaide in Australia ha dimostrato che le diete dimagranti con basso o alto contenuto di carboidrati hanno effetti simili sull'umore, ma non sulle prestazioni cognitive.

I ricercatori hanno confrontato gli effetti sull'umore e la funzione cognitiva, di una dieta a basso contenuto di carboidrati e ad alto contenuto di grassi (LCHF) con una dieta ad alto contenuto di carboidrati e basso contenuto di grassi (HCLF).

A 93 partecipanti in sovrappeso o obesi sono state assegnate in modo casuale una dieta ipocalorica LCHF o una dieta HCLF per 8 settimane. Il peso corporeo ed il benessere psicologico sono stati misurati ogni 2 settimane utilizzando test specifici.

Le funzioni cognitive (memoria e velocità di elaborazione del pensiero) sono state valutate alla prima e all’ottava settimana.

Entrambi i modelli alimentari hanno ottenuto riduzione del peso corporeo in maniera significativa e sono stati associati a un buon mantenimento della concentrazione e dell’attenzione.

Tuttavia con la dieta LCHF si è evidenziato un piccolo miglioramento nel funzionamento cognitivo rispetto alla velocità di elaborazione, ma prima di estendere questi risultati alla popolazione sono necessari ulteriori studi.